La fondazione ufficiale dell’Accademia di Belle Arti risale al 26 settembre 1769. Ne fu patrona Maria Teresa Cybo-Malaspina, duchessa di Massa e principessa di Carrara, moglie di Ercole Rinaldo d’Este, duca di Modena.
Già alcuni anni prima erano state gettate le prime fondamenta, intitolate a san Ceccardo: accogliendo la proposta di Giovanni Domenico Olivieri, scultore carrarese che aveva vissuto alla corte di Filippo V di Spagna e collaborato alla fondazione dell’Accademia di Madrid. Maria Teresa aveva promulgato gli statuti di un’Accademia a Carrara già nell’aprile del 1757, che prevedeva l’insegnamento delle tre arti, pittura, scultura e architettura.
Il Direttore primario della Scuola di Scultura fu Giovanni Antonio Cybei. Mentre l’ispettore della Scuola di Architettura fu Filippo Del Medico, che ne progettò la sede. La fondazione dell’Accademia di Carrara è da considerarsi anticipata di una dozzina di anni rispetto alla data del chirografo ufficiale, tanto da collocarla tra le più antiche d’Europa.
Attratti dalla necessità di disporre del marmo più pregiato per la statuaria, gli scultori più insigni del tempo, tra cui Canova, dovettero convenire a Carrara e non poterono ignorare l’Accademia: molti di essi fecero dono di “calchi” e di “gessi”, onde permettere all’Istituto di dotarsi di una gipsoteca. Sotto Elisa Bonaparte Baciocchi, che resse il Ducato di Lucca e Piombino col Principato di Massa e Carrara, l’istituzione continuò nel modo migliore la sua attività didattica, giovandosi dell’insegnamento del pittore francese Desmarais, dello scultore Lorenzo Bartolini, del poeta Giovanni Fantoni e di Lorenzo Papi. Nel 1810, Elisa Bonaparte assegnò all’Accademia l’attuale palazzo, ampliato e restaurato. Successivi interventi sulla rocca medievale furono approntati sin dal 1623 e andarono oltre il periodo di governo di Elisa, fino al 1863; nel 1924 vi fu bisogno di altri lavori di restauro a causa del terremoto del 1920.
Anche il famoso scultore Lio Gangeri fu professore e direttore dell’Accademia di Carrara.
La tappa è inclusa sia nell’itinerario “I Pilastri della Lunigiana” sia in “Dalla Cava alla Bottega“.